Apple, i device senza jailbreak sono più al sicuro da malware

Nonostante il desiderio di modificare l’ambiente operativo predisposto da Apple nella fruizione dei nostri device tramite jailbreak, alcuni nuovi studi e report relativi all’usability ed alla sicurezza dei device così modificati sembrano indicare che la maggioranza dei tool sfruttati per iniettare spyware e malware all’interno dei dispositivi iOS è quasi praticamente incapace di penetrare le difese dei dispositivi, superando così Android in tema difesa e privacy.

In particolare, un recente leak di Gamma Group, una delle massime authority in campo cyber-sorveglianza a livello mondiale, ha notato come FinSpy Mobile, un software sfruttato per sorvegliare e monitorare le conversazioni ottenendo pieno accesso alle comunicazioni, ai dati personali memorizzati e naturalmente al tracking della vittima, abbia poche chance di attecchire sui dispositivi Apple.

FinSpy non risulta avere particolari problemi nel colpire i device Android, Windows Phone e BlackBerry, tuttavia deve necessariamente essere abilitato il jailbreak nel dispositivo della vittima per far sì che il software sia considerato attivo. Il risultato ha provocato tanto disappunto quanta ironia negli utenti Android, che per via della derivazione da Linux del sistema operativo in questione, pensavano -questo almeno fino ad oggi- di essere in possesso di un device definitivamente inattaccabile, o quantomeno scarsamente soggetto ad exploit del genere.

Non è un mistero che nello stesso tempo le quote di malware, spesso distribuite direttamente da Google Play, abbiano raggiunto vette impensate, e che a Google ed al suo OS dal robottino verde convenga rimodulare un nuovo piano per la sicurezza ad oltranza, entro breve tempo.