Momenti decisivi nella traiettoria di Microsoft
Da Redazione
Gennaio 11, 2018
Ciascuno ha le sue preferenze per sistemi operativi e computer, ma almeno per un breve periodo della nostra vita tutti ci siamo interfacciati con Microsoft Windows. I più affezionati all’azienda statunitense avranno probabilmente sperimentato i vari aggiornamenti dei sistemi operativi – da Windows 95, a XP, a Windows 8, poi Vista e l’ultimo, Windows 10 – e seguito con fibrillazione l’evoluzione dell’azienda e i suoi momenti di svolta, in cui una decisione avrebbe potuto sfociare in un successo senza precedenti tanto quanto in un fallimento fragoroso.
Come per ogni attività imprenditoriale, ci si trova a dover prendere una decisione che può segnarne definitivamente la direzione. Quali sono stati per Microsoft i momenti di svolta, che hanno tenuto tutti con il fiato sospeso, per poi far tirare un sospiro di sollievo o emettere un gemito di dolore?
IBM e Microsoft: matrimonio sfortunato
Microsoft e IBM – colosso informatico operativo già da trent’anni quando Microsoft iniziò la sua ascesa – collaborarono strettamente dal 1981, quando la IBM lanciò il primo personal computer. Microsoft, da azienda specializzata nella programmazione, iniziò a sviluppare anche sistemi operativi come l’OS/2, che lanciò nel 1987 insieme a IBM. Parallelamente, iniziò a lavorare indipendentemente allo sviluppo di sistemi operativi, e nel 1985 presentò la prima versione di Windows.
Nel 1990 toccò a Windows 3.0, un notevole successo per cui Microsoft cercò un accordo con IBM per estendere la collaborazione, ma questa pretendeva termini contrattuali sfavorevoli per Microsoft. Come raccoglie nella sua storia di Microsoft anche Fastweb, big della telefonia e internet, dopo un paio d’anni di relazioni incrinate, nel ’92 avvenne il divorzio tra le due aziende, una prospettiva inizialmente spaventosa per la casa de Redmond, che temeva di rimanere schiacciata sotto il peso del colosso. Contro ogni aspettativa, Microsoft finì per dominare il 90% del mercato dei sistemi operativi per i vent’anni successivi, mentre IBM uscì gradualmente dal settore dei PC. Sospiro di sollievo per Microsoft.
Compro o non compro? Chiedi a Yahoo
Nel 2008, Microsoft propose di acquisire il motore di ricerca Yahoo per 44,6 miliardi di dollari (31 dollari per azione). Le trattative in corso da un anno erano sfociate in questa offerta che aveva fatto balzare del 53,8% le azioni di Yahoo, mentre Google – rivale di Yahoo – perdeva l’11%. Tuttavia, di fronte alla risoluta opposizione del CEO di Yahoo ad accettare di vendere le azioni per meno di 37 dollari, Microsoft ritirò l’offerta definitivamente.
Come informa anche l’infografica di Betway Casinò, questa fu una delle peggiori decisioni mai prese (insieme a quella di EDS di non comprare Microsoft nel 1979). Dalla fusione, infatti, sarebbe nato un colosso da 330 miliardi di dollari e avrebbe risollevato Yahoo dalla perdita di quote di mercato a favore di Google e di utile del 23% nel quarto trimestre. Ma il no di Yahoo portò solo a una consistente perdita in borsa (un 28% nel valore delle azioni) e un declino rispetto al rivale Google. Nel caso di EDS, il CEO Ross Perot si rifiutò di comprare Microsoft per i 40 o 60 milioni di dollari proposti da Bill Gates perché non lo riteneva ragionevole come prezzo per un’azienda allora così moderata. Gates si rifiutò di svendere e Perrot, anni dopo, rivelò al Seattle che fu l’errore imprenditoriale più grosso che avesse mai commesso.
La fine dell’inizio: START
Fino al 2012, chiunque utilizzasse Windows come sistema operativo era abituato a cliccare sul pulsante collocato in basso a sinistra, START, per ricercare programmi o altro. Questo bottone fu introdotto con il Windows 95 e promosso con una campagna pubblicitaria che utilizzava la canzone “Start me up” dei Rolling Stones. Ebbene, con il lancio di Windows 8, START è stato… disinstallato per sempre, per così dire. Infatti, Windows 8 predilige un’interfaccia “a piastrelle” in stile Windows Store, probabilmente più adatto, però, a chi utilizza dispositivi touch screen, come i tablet, piuttosto che il classico monitor con tastiera e mouse. Secondo un comunicato di Microsoft stessa, gli utenti di Windows non usavano il pulsante più di tanto ed erano più propensi ad aggiungere programmi alla barra delle applicazioni come strumento di lancio delle stesse. Di fronte al sistema a piastrelle, molti utenti si sono dimostrati positivi, mentre altri l’hanno trovato più cervellotico da dover gestire con mouse e tastiera. Ma questi ultimi sembrano aver avuto la meglio: nelle versioni di Windows successive, si è ritornati a un sistema più tradizionale con un pulsante simile all’originale START.
Bitcoin: innovazione o pericolo?
Una delle novità più clamorose degli ultimi anni è l’introduzione nel 2009 dei Bitcoin, una criptovaluta e sistema di pagamento da parte di Satoshi Nakamoto che è andato acquisendo sempre più popolarità. Tant’è che nel 2014 Microsoft aprì le porte ai Bitcoin per gli acquisti dei prodotti su Windows Store o il negozio online di Xbox da parte degli utenti.
Una bella rivoluzione, per il colosso di Redmond che ha voluto scommettere sulla sua innovatività e l’onda di popolarità che stava sperimentando. Tuttavia, dal 2014 ad oggi la criptomoneta è stata sospesa per due volte da Microsoft, a causa della sua instabilità e la volatilità incontrollabile che scoraggia i clienti stessi dall’adottarla per i pagamenti online. Bitcoin, infatti, permette transazioni totalmente anonime, non è gestita da alcuna banca ed è la fiducia degli investitori che ne determina il valore. E così Microsoft ha preferito stare sul sicuro e l’ha dismesso.
Questi sono stati alcuni dei momenti che hanno segnato la traiettoria di Microsoft e hanno dato forma, nel bene o nel male, all’azienda, alla sua immagine e alla sua posizione nel mercato. Come ogni colosso, ha avuto i suoi grandi successi e le sue piccole disfatte, che tuttavia non gli hanno impedito di essere ciò che tutti conosciamo oggi.
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