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Shopper bio: storia di un simbolo della spesa all’italiana

Da Redazione

Marzo 27, 2020

Shopper bio: storia di un simbolo della spesa all’italiana

Negli ultimi tempi, uno degli argomenti che stanno rimbalzando da una cucina all’altra dell’Italia è il tema della conservazione alimentare. In fondo, per organizzare adeguatamente una dispensa, è necessario avere gli adeguati spazi e, soprattutto, una certa precisione.  L’organizzazione, in fondo, è la componente fondamentale di qualsiasi cucina.

Barattoli, lattine e sottovuoto: conservare sotto il peso della latta

Sicuramente, uno degli spazi principali della vostra cucina andrà ad usufrutto di questa categoria di alimenti, poiché risultano piuttosto ingombranti e pesanti. Per questo, è sempre preferibile scegliere i mobili bassi della cucina. Grazie a questa accortezza, i barattoli in vetro e le lattine di alimenti sottolio si romperanno con molta più difficoltà in caso di caduta.

Conservazione alimentare

I cibi conservati in questa veste garantiscono una lunghissima durata dal punto di vista della conservazione, poiché possono essere buoni anche dopo due o tre anni.  Diverso, invece, è il discorso che riguarda il sapore: questo tipo di imballaggio è stato pensato per essere consumato in qualsiasi periodo dell’anno, indipendentemente dalla situazione o dalla stagione. Per questo, gli alimenti che vengono sottoposti a questi trattamenti ne risultano, spesso, sviliti nel sapore. Perdono anche gran parte delle loro proprietà nutritive, ma in tempo di quarantena tutto è lecito.

Buste per alimenti: conservare la qualità in maniera ergonomica

Il miglior rapporto tra conservazione e sapore lo forniscono i sacchetti per alimenti. Questo tipo di imballaggio, infatti, quando è sigillato risulta impermeabile al passaggio dell’aria, coadiuvando la conservazione dell’alimento e mantenendone inalterata la fragranza. Ovviamente, non tutte le buste sono adatte a preservare gli alimenti in maniera ideale, e per questo si consiglia sempre di mantenere intanto il sacchetto fino a quando non si avrà la necessità di consumarne il contenuto.

Dal punto di vista del cliente, la busta per alimenti è la miglior soluzione, sia a livello di praticità, sia considerando la qualità. E’ ergonomica, e quindi si adatta perfettamente a qualsiasi spazio, a patto che il contenuto non ne venga schiacciato. Allo stesso tempo, inoltre, non è pesante, e quindi rende decisamente pratico il trasporto, senza rischiare così di rompere le sportine. Infine, come già detto, la maggior differenza la fa la fragranza ed il sapore del prodotto.

Quando viene conservato in una busta per alimenti, infatti, il cibo mantiene inalterate tutte le sue proprietà, nutritive e vitaminiche, e tutto il sapore.

Confezioni di sottovuoto: la qualità ha un costo

Infine, vi sono alcuni alimenti particolarmente degradabili, come le carni, i salumi ed i formaggi, che vengono messi sotto vuoto pur di mantenerne più a lungo le proprietà. L’assenza totale di ossigeno favorisce la resistenza allo scorrere del tempo del cibo, ne mantiene perfettamente la fragranza e non altera le proprietà, ma è quasi obbligatorio mantenere questi alimenti in frigorifero per conservarli adeguatamente. Inoltre, una volta aperti, questi prodotti non possono essere richiusi.

Inoltre, spesso nei supermercati viene richiesto un sovrapprezzo per mettere il cibo sottovuoto. Nonostante il guadagno che si ottiene in termini di durata, si perde anche larga parte del fattore convenienza, uno degli aspetti più importanti per l’italiano medio.

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