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Come funziona un monopattino elettrico

Da Redazione

Luglio 30, 2021

Come funziona un monopattino elettrico

Gli elementi che costituiscono un monopattino elettrico sono pressoché gli stessi di un monopattino classico a spinta: una pedana per tenere in appoggio i piedi, due piccole ruote e un manubrio. Il telaio del monopattino è spesso dotato di un sistema pieghevole che, riducendo l’ingombro, consente di trasportarlo comodamente ovunque. Il monopattino elettrico però ha due componenti in più: il motore e la batteria.

Motore

Il motore elettrico è il cuore del monopattino: grazie all’energia che preleva dalle batterie, fornisce la potenza necessaria per la rotazione delle ruote e dunque per muovere il mezzo. Il motore può essere posizionato o nel telaio (nel tubo che sorregge il manubrio o al di sotto della pedana) oppure all’interno di una o due ruote. Ovviamente, a seconda di dove è posizionato il motore si condizionano le sue prestazioni, dato che il suo peso sposta il baricentro del monopattino: se il motore si trova in alto, vicino al manubrio, oppure sulla ruota anteriore, il monopattino potrebbe essere meno stabile. I monopattini elettrici a trazione posteriore, invece, spostano il peso del guidatore tutto sulla ruota posteriore ed è quindi meno soggetto a slittamenti. La velocità del mezzo si gestisce attraverso un acceleratore posizionato sul manubrio, che nei modelli migliori, ospita anche le leve freno, un display, l’interruttore delle luci e un campanello.

Secondo quanto prevede la normativa italiana vigente, il motore non può superare la potenza nominale continua di 500 W. In caso contrario si rischia di incorrere in multe o nel sequestro del mezzo. Va detto, comunque, che 500 W di potenza sono più che sufficienti per effettuare gli spostamenti quotidiani in città, soprattutto se si tratta di percorsi pianeggianti e se il monopattino non viene troppo sovracaricato. Ovviamente, minore è la potenza, più il monopattino farà fatica ad affrontare i tragitti in pendenza.

Batteria

La batteria si ricarica come una comunissima batteria che si collega ad una presa di corrente tramite un caricabatterie. Naturalmente, questo permette di ricaricare il mezzo, in caso di necessità, ovunque ci si trovi, anche in ufficio. La batteria fornisce l’energia necessaria al motore per muovere le ruote ed avviare il mezzo. I migliori modelli di monopattini elettrici sono dotati di batterie rimovibili, in modo tale da permettere una ricarica più facile, senza dover portare l’intero monopattino in casa. Dalla capacità della batteria di un monopattino elettrico dipendono la sua autonomia, ossia il numero di km percorsi con una carica completa della batteria e la velocità massima che si riesce a raggiungere.

Ovviamente, la batteria si scarica più velocemente nei tratti in salita e con un carico di peso maggiore, perché viene richiesta un’energia maggiore al motore. Inoltre, come avviene in tutte le batterie, col passare del tempo la capacità (quindi l’autonomia di spostamento) diminuisce. Alcuni modelli di monopattini hanno la possibilità di aggiungere una batteria supplementare che raddoppia l’autonomia del monopattino elettrico. Infine, come per il motore, anche la posizione della batteria è importante per l’equilibrio del mezzo: il posizionamento migliore è ad di sotto della pedana, perché il peso in basso conferisce maggiore equilibrio al monopattino. Al contrario, se la batteria è posizionata all’interno del tubo che sorregge il manubrio, il peso si trova anteriormente e in alto, quindi il monopattino risulterà meno stabile, soprattutto sul bagnato.

Conclusioni

Quando si valuta di acquistare un monopattino elettrico bisogna, innanzitutto, domandarsi su che tipo di utilizzo se ne vuole fare, quali tragitti e quanti Km giornalieri si vogliono percorrere. In base alla valutazione delle proprie esigenze personali bisogna poi scegliere il monopattino elettrico più adatto, valutando sempre bene la potenza del motore e la capacità della batteria.

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