E’ ancora utile la deframmentazione in Windows 8.1?

Per chi si chiedesse cosa fosse e perché sia ancora utile la deframmentazione in Windows 8.1, ricordiamo qualche concetto base.

L’hard disk è un disco rigido in cui vengono registrati i dati, il modo (l’ordine) secondo la quale questi vengono registrati è in funzione di una serie di regole definite dal file system del sistema operativo in uso.

Di file system ne esistono parecchi, da quelli ultra affidabili del mondo Linux – Android quali i file system EXT, a quelli usati da Windows, in passato il FAT32 ad oggi il NTFS, la differenza fra questi ultimi due è netta, il primo indirizza solo 2^32 byte (quindi con un limite di gestione di 4 gigabyte) mentre il secondo ne manovre ben 2^64, una enormità in più. Inoltre la differenza fra i principali file system sta nel modo di ordinare i dati.

Uno dei problemi principali di Windows, fino a Windows XP, era il sistema d’ordinamento del FAT32 che allocava i dati fisicamente in modo non proprio ordinato nel disco, obbligando il lettore a spostarsi più volte per trovare il dato e facendo perdere tempo in lettura. La deframmentazione del disco era un modo per ordinare in modo migliore i dati, in pratica così facendo tutti i dati di uno stesso file venivano ordinati in modo quanto più consecutivo possibile, migliorando di molto la velocità di lettura e quindi d’esecuzione dei file.

Ma in Windows 8.1?
Ecco, il file system in uso da Windows 8.1 è NTFS, letteralmente New Technology File System, ma per quanto questo sia “nuovo” di nome, il suo sviluppo ha ampiamente superato la decade, e a livello tecnologico è ben superato dai file system come gli EXT2 – EXT3. E’ però anche vero che Microsoft ha lavorato moltissimo per migliorarlo, in particolare ha sviluppato delle tecnologie (derivanti da un file system alternativo e mai immesso sul mercato da Microsoft, WinFS) che permettono la gestione dei dati ad un livello superiore del file system, una sorta di database che ordina preventivamente i file prima della scrittura su disco. Il sistema inoltre permette a Windows di ordinare continuamente i dati lavorando sotto traccia.

Allora è utile la deframmentazione?
Dipende, non c’è modo migliore che chiederlo a Windows stesso.
Basta avviare la deframmentazione di un disco partendo con l’analisi dello stesso, se Windows reputerà opportuna una deframmentazione allora esso stesso ve la consiglierà. Altrimenti no.
In linea di massima è consigliabile effettuarla per chi manovra file di dimensioni pesanti e con alta frequenza, abituato a copiare e incollare grandi quantità di file e lavorare su applicazioni pesanti in termini di uso del disco. Negli altri casi quasi sempre non sarà una deframmentazione a cambiarvi la vita.