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Grand Theft Auto V – Recensione

Da Redazione

Febbraio 09, 2015

Grand Theft Auto V – Recensione

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Sviluppato nelle sue forme originali, cruente e divertenti come la saga ci ha d’altronde abituato fin dai primordi, da Rockstar Games, diventata ormai una garanzia di gameplay solido e dal realismo eccelso nonostante l’eccentricità dei temi trattati, Grand Theft Auto V, edizione next-gen e sequel di quattro capitoli precedenti dedicati ai gangster d’oltreoceano che da anni imperversano per le console, è finalmente tornato distruggendo ogni record di apprezzamento, sia da parte dei più fervidi critici della serie, che dai furiosi appassionati. Rockstar Games opta, per questo episodio, per una visuale in prima persona, immergendoci completamente nella mente e negli occhi di Micheal, Franklin e Trevor, i nostri tre protagonisti della malavita californiana, di fatto rendendo il gioco un ibrido FPS a causa della loro innata abilità nel maneggiare armi di ogni sorta, mentre si è a bordo del nutrito parco veicoli da sempre garantito dalla saga, il tutto riflettendosi in un open world caratterizzato da elementi action e adventure al contempo. L’ambientazione sarà circoscritta ai territori di San Andreas, città fittizia con più di qualche similarità nei confronti di Los Angeles. Ai nostri tre beniamini non resterà quindi altro che correre, saltare, sfuggire alle imboscate, commettere atti illeciti di qualunque tipologia imbattendoci potenzialmente in deviazione dalla trama ad ogni nuovo incontro: scorrazzando nei meandri del deserto, infatti, sarà possibile notare alcuni “casual events” che contempleranno la presenza di perfetti sconosciuti, la cui interazione ci permetterà di conquistare nuovi utili oggetti.

I personaggi sono immersi in un mondo proprio, tuttavia molto simile e realistico rispetto quello effettivo: tutti saranno connessi online tramite una sorta di Facebook di Grand Theft Auto, ovvero LifeInvader. Il tutto mentre cambiamo estetica dei nostri personaggi, otteniamo upgrade per veicoli e le nostre abitazioni, oppure sfruttiamo il nutrito multiplayer del gioco, chiamato GTA online, tramite il quale possiamo cooperare online con altri giocatori per sbloccare sessioni di gioco particolarmente ostili da ottenere in single, incrementando le statistiche e la propria reputazione compiendo quanti più misfatti possibili. In pieno stile gangster, in GTA è possibile inoltre unirsi a crews, gruppi costituiti da liste di giocatori a noi affini conosciuti su Playstation o Xbox, generalmente con lo scopo di meglio associarsi durante le dispute online e formare una propria “famiglia” di giocatori con obiettivi comuni. Tra regolamenti di conti e rapine improvvisate in maniera più o meno professionale, scorre così l’esistenza dei nostri beniamini virtuali, mentre conoscono capitalisti privi di scrupoli, attacchi di nervosismo, interazioni con una giustizia che non li vede di buon occhio e soprattutto scaricano rischi sul giocatore, imponendo loro la difficile scelta relativa al decidere in merito alla vita o alla morte di un personaggio particolarmente irrispettoso.

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Il comparto tecnico del gioco è altresì adeguatissimo al render delle ambientazioni, particolarmente soleggiate e ricche di luminosità, grazie all’intervento delle librerie grafiche DirectX 10 ed alla richiesta di requisiti specifici per essere emulato con successo su PC: sono raccomandate, infatti, CPU Intel Quad Core ed una scheda Nvidia 9800 assieme a 4 GB RAM per ottenere le prestazioni desiderate. Coronato inoltre da una soundtrack in cui figurano pezzi hip hop e stacchetti originali in pieno stile West Coast, Grand Theft Auto V offre un’esperienza di (mala)vita particolarmente realistica e aderente agli stereotipi sempre apprezzabili del genere, specialmente da un punto di vista ludico.

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