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LG G Watch – Recensione

Da Redazione

Gennaio 24, 2015

LG G Watch – Recensione

LG G Watch

La rivoluzione dettata da Android Wear, nuovo OS mobile studiato, definito e sviluppato da Google stessa per portare le meraviglie di Android anche al pubblico degli utenti di smartwatch, è arrivata, oltre che sui device Samsung, anche su LG G Watch, uno dei primi esempi di orologi smart in grado di aiutarci nelle nostre attività quotidiane, grazie alla sua possibilità di funzionare in tandem con il nostro smartphone. Questo smartwatch rappresenta uno dei primi tentativi effettuati dalle major dell’elettronica di consumo di diffondere il paradigma degli orologi da polso intelligenti: nonostante in apparenza il design non sia curato come ci aspetterebbe (il chipset e lo schermo sono contenuti all’interno di un semplice chassis rettangolare di colore nero), è dotato di una sottigliezza notevole e di un cinturino in gomma siliconica, fattore che permette di aderire al polso senza causare particolari irritazioni o usura. LG G Watch è inoltre resistente ad infiltrazioni di acqua e polvere, e ciò ci consentirà di non separarci mai dalle sue potenzialità. Infatti, le specifiche tecniche sono parecchio avanzate per trattarsi di un semplice orologio: all’interno troviamo nientemeno che un processore Snapdragon 400, un quad core 787 MHz in unione a 512 MB di RAM e ben 4 GB di storage, che nei modelli futuri sarà certamente espansa. Curiosamente non sono presenti speaker o altoparlanti; troviamo invece in dotazione un sensore microfonico, sufficiente per ogni operazione immaginabile.

Il fronte connettività è senza dubbio importante per uno smartwatch: LG G Watch mostra un modulo Bluetooth aggiornato all’ultima specifica Bluetooth 4.0 da sfruttare per comunicare con il proprio smartphone; tuttavia una pecca abbastanza notevole è costituita dall’assenza di connessione Wi-Fi, così come del modulo GPS e dei dati a livello 3G, fattore che di certo avrebbe permesso a LG G Watch di ottenere qualche punto in più. La diagonale schermo è sufficiente, circa 1,65 pollici per 280×280 pixel. La luminosità generale è impostabile manualmente, nonostante non sia ancora ottimale per ogni angolo di visione sperimentato. Buona invece la componente di energy saving, per la quale il display riesce ad andare in standby lasciando su schermo le ultime notifiche in vista, permettendo un risparmio energetico valido. Android Wear integrato permette a G Watch di risalire in termini di valutazione, essendo di prestazioni corrispondenti ad un Android 4.4, una sorta di Google Now che ci permetterà di eseguire svariate operazioni a livello vocale, dalla personalizzazione alla gestione delle notifiche.

LG G Watch android

Possibile, inoltre, la gestione vocale dei servizi Google quali Hangout o le email di Gmail. Tuttavia, la gestione quasi esclusivamente vocale del dispositivo potrebbe far desistere molti, che preferirebbero avere a disposizione un’interfaccia di tipo testuale perlomeno per impostare timer o scrivere nelle app di videoscrittura. Tuttavia, LG G Watch, nonostante le controversie a livello tecnico, portate senza dubbio dal fatto che si tratti di uno dei primi dispositivi del genere immessi in circolazione per gli utenti, rimane un device entry level convincente, soprattutto a livello low-cost, in grado di comportarsi come una “seconda pelle”, un’estensione rispetto al nostro smartphone, che rimane comunque il polo principale dell’interesse dell’utente in attesa di miglioramenti nelle prossime edizioni.

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