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Quali angoli di ripresa utilizzare per sorprendere gli spettatori

Da Redazione

Novembre 30, 2022

Quali angoli di ripresa utilizzare per sorprendere gli spettatori

L’inquadratura dispari e lo spazio negativo sono due delle più spettacolari angolazioni della telecamera che conviene usare per stupire le persone.

Quando si parla di riprese video, uno degli obiettivi principali per i videomaker è senza dubbio quello di lasciare gli spettatori a bocca aperta per la sorpresa. In che modo? Per esempio con l’utilizzo dello spazio negativo: un concetto di cui si sente parlare piuttosto di frequente, ma che merita di essere approfondito. Si tratta, molto semplicemente, dello spazio dentro l’inquadratura che il soggetto principale non utilizza. Una mossa di molti registi è quella di mettere il personaggio in un certo ambiente per poi lasciare attorno lo spazio negativo, mettendolo nel terzo inferiore del fotogramma, a destra, a sinistra o al centro. In altri casi si può utilizzare il terzo superiore, lasciando più spazio ai piedi che non alla testa. Il suggerimento, comunque, è di sfruttare questa soluzione con parsimonia, per non correre il rischio di abusarne. Di certo il ricorso allo spazio negativo per le riprese video consente di raccontare le storie in maniera appassionante, e in più permette di svelare le caratteristiche dell’ambiente attorno a un personaggio.

Gli angoli alti

Un’altra soluzione interessante è quella degli angoli alti, che offrono riprese video uniche e speciali. La vista a volo d’uccello, per esempio, viene scelta per osservare gli edifici dall’alto, e al giorno d’oggi può essere garantita da una ripresa effettuata con un drone, con la fotocamera che viene inclinata verso il basso. La resa è davvero particolare, in qualsiasi tipo di scenario, con in più un tocco artistico. Attenzione, però, perché la vista a volo d’uccello non è consigliata quando ci sono delle scene di dialogo. In una situazione del genere si può propendere per un primo piano di un personaggio dall’alto. Si posiziona la telecamera vicino all’attore, scegliendo un’angolazione alta, in modo che lo spettatore si ritrovi a guardare il soggetto dall’alto verso il basso. Quella che ne deriva è una prospettiva bizzarra. Infatti, nel momento in cui la telecamera è molto vicina a un personaggio, è come se lo spettatore avesse la percezione di sentire i suoi pensieri. Inoltre, la scena viene raccontata da una prospettiva differente e assume una profondità maggiore rispetto a quella che avrebbe con il classico primo piano del personaggio.

Le cornici dentro le cornici

Il ricorso a fotogrammi all’interno di fotogrammi consente, a sua volta, di ottenere un angolo di ripresa unico. Nel momento in cui si desidera conferire una maggiore profondità a una certa inquadrata, è sufficiente collocare al suo interno una cornice. Si può utilizzare un telaio extra, per esempio, per ottenere una cornice supplementare dentro una cornice. L’effetto che si ottiene è quello di movimento. Ipotizziamo che la fotocamera sia su un dolly o su uno slider: ebbene, se in primo piano c’è qualcosa che va al di là della fotocamera, quello che ne deriva è un aspetto molto dinamico. Certo, molto dipende dal livello di creatività del regista.

La fotocamera e il movimento statico

Il movimento di una telecamera rappresenta una soluzione efficace per mettere in risalto il cambiamento, a prescindere dal fatto che si tratti di una scena o di un personaggio. La fotocamera usata con un movimento statico contribuisce ad aumentare il livello di azione di una scena. È consigliabile, quindi, non muovere la telecamera a meno che ciò non sia davvero necessario. Così, anche la più piccola mossa può avere un significato simbolico, proprio perché viene notata e messa in evidenza in un contesto che, invece, per il resto era di una complessiva staticità.

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