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life is strange

Recensione Life Is Strange, avventura grafica ad episodi

Da Redazione

Febbraio 14, 2015

Recensione Life Is Strange, avventura grafica ad episodi

life is strange

Dontnod Entertainment è di certo un nome che susciterà più di qualche piacevole brivido ai giocatori che hanno già apprezzato Remember Me, una delle creazioni di punta di questa software house. Dopo un breve periodo di pausa, la sete di avventura di Dontnod è tornata a conquistare il pubblico di videogiocatori di console, affidandosi inoltre alla garanzia di Square Enix per distribuzione e publishing. Life Is Strange è quanto risulta da questo periodo di applicazione dei principi dell’avventura grafica ad episodi, un genere che in alcuni filoni dark/goth risulta essere sempre particolarmente apprezzato. Il gioco in questione trova infatti sua ambientazione predominante nei pressi di Arcadia Bay, cittadina immaginaria dell’Oregon; ed impersoneremo Max Caulfield, ragazza che dopo un lungo periodo di latitanza dalla propria città natale, tornerà ritrovando Chloe, un’amicizia speciale, ed assieme a lei si ingegnerà per scoprire quali misteri effettivamente si celino dietro la sparizione di una compagna, Rachel Amber. Seguendo quindi le linee del thriller videoludico, Life Is Strange si conferma essere, ancor prima che un videogioco, un’avventura da seguire, contornata da elementi paranormali, tra cui i poteri di Max, che saprà riavvolgere all’indietro il tempo soggettivo per alcuni minuti, evitando quindi che qualcosa accada, conferendo a questo potere un’abilità indispensabile nel manipolare oggetti, persone ed eventi, sperimentando così diverse linee temporali in cui determinati fatti avvengono, ed altri di cui non ce ne sarà ombra. Gli elementi del thriller fantasy continuano ad assommarsi man mano che l’avventura prosegue, come le perlustrazioni di foreste ostili, animali che sembrano saperne più delle protagoniste, l’avventura al faro della rupe e l’imminente notizia di un pericoloso tornado.  

Non è dunque un mistero che il gameplay di Life Is Strange si rifaccia su titoli che hanno fatto del terrore e della confusione alcuni dei propri cavalli di battaglia, tra cui The Walking Dead (di Telltale). Il gioco straborda inoltre di dialoghi in cui sarà possibile compiere diverse scelte, in grado di influenzare trama e relazioni con i personaggi. Non si troverà quindi possibilità per decisioni più “giuste” di altre, per il fatto che ogni evento ci porterà a riconsiderare il rapporto con il nostro personaggio e le relazioni del medesimo con gli altri. Questo grazie ad una sorta di delay nella possibilità di verificare ciò a cui porteranno determinate scelte, soprattutto se distanti nel tempo, o negli episodi di gioco che devono ancora prendere forma. La trama, dunque, si ispessisce e diventa sempre più densa man mano che verranno compiute decisioni, fino a spiegare pienamente la scelta del titolo Life Is Strange. L’aspetto psicologico dei personaggi è inoltre estremamente ben curato, in modo che la componente paranormale non offra loro troppe certezze e lasci sempre un margine di ambiguità ben gradito nel giocatore che ricerca in titoli come questi la possibilità di essere seriamente spaventato. Il gioco utilizza, infine, il buon Unreal Engine 3, che offre ai personaggi ed agli scenari la possibilità di essere “dipinti” a schermo, non per questo mancando di realismo, ma di certo accentuando un effetto artistico particolarmente potente in uno sfondo in cui l’oscurità sarà padrona, in un gioco assolutamente da conoscere per profondità e possibilità di gameplay offerte.

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