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Recensione Saints Row Re-elected: nuovo open world per next-gen

Da Redazione

Febbraio 11, 2015

Recensione Saints Row Re-elected: nuovo open world per next-gen

Saints Row Re-elected

E’ufficialmente confermato come ritorno della “serie open world più psicotica di sempre”, così come è stata definita da numerosi siti di critica videoludica. Saints Row Re-Elected porta ancora più in alto, in questa edizione per console next-gen, i propri obiettivi di sconvolgere il videogiocatore con un setting del tutto nuovo, ovvero l’elezione a presidente degli Stati Uniti di uno dei Saints rappresentanti, evento che sarà poi seguito da una corposa invasione aliena, che porterà i nostri Saints ai confini di uno Steelport che non ha nulla da invidiare alle prigioni fantascientifiche più note dalla tradizione di film e serie TV. Questo quarto episodio, dopo i tre precedenti fondati essenzialmente su un copione e su dialoghi irriverenti, sfacciati e gratuitamente violenti, si trasforma in una grande parodia del mondo dell’intrattenimento digitale, grazie ai continui riferimenti ai b-movie, al buffo nonsense generale ed all’esplosività grafica generale degli scenari, come sempre curati in HD. Il compito essenziale del giocatore, in mezzo a tutto ciò, sarà recuperare i Saints resi prigionieri dai poco affidabili alieni e riportare lo staff presidenziale su Terra, allo scopo di preparare un contrattacco degno di tale nome. Piuttosto pirotecniche le scene d’azione così come i dialoghi, che non mancano mai di malizia o di toni ironici, fatto che tende ad accomunare Saints Row Re-Elected ad un titolo blockbuster per cinema. Il gameplay è certamente molto vario; in quanto tale ci consentirà di vagare per la nave aliena che ci ospiterà come più vorremo, fino ad approcciare le intelligenze robotiche che la popolano, oppure altri disgraziati prigionieri.

Tra i principali upgrade di questo quarto episodio, di certo il capitolo “superpoteri” desta molto entusiasmo. Prendendo apparentemente spunto da Matrix, potremo scorrazzare lungo le pareti di grattacieli e generare sfere di fuoco, grazie ad una conoscenza infusa di livello superiore. Per ottenere tali abilità sarà possibile portare a termine le missioni principali, oppure sfruttare i cosiddetti “Cluster”, power up sparsi per le città in cui vagheremo. Il quest fondamentale riguarda generalmente un gameplay simile a quello di Grand Theft Auto, in cui sarà possibile vandalizzare il nascondiglio nemico, truffando i nostri invasori e dedicandoci a minigames basati su sfide tramite superpoteri; in genere gare di abilità podistica o misure di forza fisica con gli avversari. Si percepisce quindi chiaramente la vastità del titolo, che fa della sua interazione con alleati e nemici, assieme all’esplorazione del cosmo circostante come più desideriamo (non per nulla è un gioco sandbox) uno dei suoi punti di forza. Nonostante le missioni siano ben congegnate, è più importante, in Saints Row Re-Elected, la componente free roaming.

recensione Saints Row Re-elected

Il gioco è calibrato su grafiche 1080 p, tuttavia la fluidità non è quella aspettata, impostata sui 30 FPS e di certo non in grado di sfruttare il massimo potenziale di Xbox e Playstation. Doppiaggio e colonna sonora sono invece eccelsi, grazie alla presenza di attori professionisti ed una soundtrack hip hop che offre al gioco un sapore molto urban, non stonando anche nello spazio aperto e consegnandoci un ottimo sequel a tre precedenti Saints Row.

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