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Sicurezza su WhatsApp: come scongiurare furti al proprio profilo

Da Redazione

Maggio 18, 2018

Sicurezza su WhatsApp: come scongiurare furti al proprio profilo

Tutti coloro che hanno cominciato a usare lo smartphone praticamente per lo svolgimento di qualsiasi tipo di attività, sanno alla perfezione come la sicurezza rappresenta un aspetto sempre più importante. L’affidabilità di tanti portali, come scommesse.netbet.it, è cresciuta in misura notevole, ma i rischi sono sempre dietro l’angolo, soprattutto per tutti coloro che passano tanto tempo online.

Al giorno d’oggi, tra le altre cose, si rimane sempre e costantemente connessi. E, tra le applicazioni che vengono maggiormente impiegate da parte degli utenti trovano anche senza dubbio WhatsApp, che ha lanciato anche la modalità in incognito. Ebbene, proprio in riferimento all’app di messaggistica istantanea più famosa in tutto il mondo, ecco che si sta diffondendo un allarme piuttosto sinistro.

La cattiva notizia che arriva dall’India

Una delle minacce informatiche che probabilmente spaventano di più gli utenti al giorno d’oggi è senz’altro rappresentata dal furto del proprio profilo su WhatsApp. Certo, ci sono tanti buoni motivi per essere preoccupati, visto che i dati sensibili contenuti al suo interno sono numerosi e alcuni anche molto delicati. Basti pensare che, nel caso in cui un malintenzionato dovesse riuscire a chattare con i contatti del profilo rubato, fingendosi un’altra persona, è chiaro potrebbe anche sfruttare il rapporto di fiducia per realizzare delle vere e proprie truffe.

Una situazione veramente preoccupante e, dal punto di vista potenziale, estremamente pericolosa. In questo modo, gli utenti vengono ricattati e il furto d’identità digitale è uno scenario veramente da incubo. Quindi, per chi rivuole il suo profilo, c’è la necessità di reperire anche i soldi per ottemperare al pagamento richiesto.

Al giorno d’oggi ci sono numerosi sistemi per rubare il profilo WhatsApp e pure dal fondatore della società di cybersicurezza denominata CloudSek, ha diffuso un allarme particolare in riferimento a un metodo che sembra stia prendendo sempre più piede. Si tratta di un sistema che va a basarsi sulla deviazione di chiamata da parte dell’operatore telefonico, facendo leva sul phishing.

Occhio al messaggio

Come succede nella maggior parte dei casi, tutto nasce da quando si riceve un messaggio del tutto particolare. Si può trattare di un semplice sms, ma anche di un messaggio su WhatsApp. Nel testo viene riportato l’invito ad eseguire una chiamata verso un determinato numero telefonico, che promette di risolvere un problema di carattere urgente oppure un non meglio precisato vantaggio.

Nel testo viene inserito anche un codice, che rappresenta molto semplicemente un comando che viene inviato al proprio operatore telefonico. In poche parole, chiamare il numero, riportato nel messaggio, preceduto da quello specifico attiva la funzionalità di deviazione delle chiamate e di ogni sms in entrata proprio su quel numero.

Nel caso in cui l’hacker riesca a convincervi a fare questo numero ecco che potrà rubare in men che non si dica il profilo di WhatsApp, che ora è stato rivoluzionato anche dall’arrivo delle reazioni con le emoji, dell’utente malcapitato. Infatti, tramite questo sistema standard è previsto l’invio di un codice sul vecchio numero mediante un sms. Nel momento in cui il codice verrà effettivamente spedito a tale numero, ecco che l’sms sarà oggetto di una deviazione sul numero riportato da parte dell’hacker. Quindi, è chiaro che l’hacker ci impiega solo pochi minuto a rubare il profilo WhatsApp all’utente e, dopo pochi minuti, ne devono passare come minimo sei, è già perfettamente in grado di inviare messaggi a tutti i nostri contatti.

E in quel caso si potrebbe creare una sorta di catena, chiedendo anche a loro di comporre quel numero di telefono preceduto dal codice che chiede all’operatore la deviazione di chiamate e sms. Non ci vuole molto a capire che, sempre con il medesimo sistema, l’hacker è in grado di mettere le mani su tutti quei codici che sono stati oggetto di invio mediante sms, inclusi quelli che sono legati alla banca, ma anche alla carta di credito, nel caso in cui l’utente abbia effettuato degli acquisti sul web.

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