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3 cose da sapere se sei un programmatore ICT

Da Redazione

Maggio 10, 2019

3 cose da sapere se sei un programmatore ICT

“Mamma, papà: voglio fare il programmatore informatico”.  Questa è la frase che ogni genitore dovrebbe auspicare di sentir pronunciare dal proprio figlio oggi. Le aziende europee e americane si contendono, infatti, programmatori e developer: la domanda nel settore continua a registrare trend di crescita superiori all’offerta. E i salari sono sempre più alti.

Per aiutarvi a capire l’entità del fenomeno, vi proponiamo subito una grafica esemplificativa.

Come avrete già intuito, questi sono gli stipendi medi che le aziende occidentali forniscono agli ingegneri ICT: numeri che continuano a crescere, visto che il fabbisogno di questo tipo di figure professionali conduce ormai da 5 anni le classifiche di richiesta. Sistemisti, programmatori, data scientist: l’ICT è l’unico settore a non aver mai subito segni di flessione, nonostante la crisi.

E questa è solo la prima di alcune splendide notizie che ogni programmatore e esperto di informatica oggi dovrebbe conoscere.   

1. Quali sono le skills richiesta a un programmatore?

Sviluppatori di software per Android o IOS, programmatori in Python, Java e C#.  Confrontando i dati tra i due paesi dove il salario per ingegneri digitali è più alto (USA e Svizzera) emerge come saper progettare applicazioni per smartphone o programmare in uno dei 3 linguaggi più utilizzati al mondo siano skills decisive per l’impiego. Negli Stati Uniti (ad esempio) avere questo tipo di competenze in curriculum equivale a percepire una retribuzione media superiore ai 110 mila dollari annuali.

Nonostante il confronto con tante realtà europee faccia impallidire, il settore ICT si sta trasformando e continua a crescere anche in Italia. Big Data Analyst e Mobile Developer risultano essere le posizioni più richieste e pagate mentre al contrario, Help Desk Specialist, developer specializzati in tecnologie ormai superate – come ad esempio Cobol, AS400 e Mainframe – e webmaster risultano difficilmente collocabili.

La Hays Salary Guide elabora da alcuni anni un importante focus su questo settore nel belpaese, fornendo dati sugli stipendi medi per professione, esperienza e città. I centri che garantiscono le retribuzioni migliori rimangono Milano e Roma, seguiti da Torino e Bologna.     

2. Lavorare da casa: gli ingegneri ICT amano lo Smart Working

Chi non vorrebbe evitare ore di traffico e mezzi pubblici, treni e metropolitane, potendo dormire qualche ora in più? Un’altra bella notizia  se siete programmatori informatici è la praticità data dal poter svolgere la vostra professione direttamente da casa. Nel mercato del lavoro attuale si definisce questa particolare tipologia di professionisti come Smart Worker: in Italia sono ormai 480mila, in crescita del 20% rispetto al 2017 e più soddisfatti dei lavoratori tradizionali, sia per come possono organizzare e svolgere la loro professione sia nelle relazioni con colleghi e superiori.  

programmatore ICT

A trainare questa rivoluzione sono per ora le grandi aziende del nord-ovest del paese (il 48% del totale degli Smart Worker proviene da queste aree), con PMI e PA che per ora rimangono più restie ad attuare questi innovativi processi di lavoro.

A livello europeo lo Smart Working è ampiamente praticato: sebbene con nomi, accezioni e impianti normativi diversi, politiche di flessibilità nell’organizzazione del lavoro si stanno diffondendo in tutta Europa. Lo stesso Parlamento Europeo, grazie alla risoluzione del 13 settembre 2016, ha in pratica definito i principi del “ lavoro agile”. Il documento mette in evidenza i benefici sociali affermando l’importanza dell’equilibrio tra lavoro e vita privata per sostenere il rilancio demografico, preservare i sistemi di sicurezza sociale e promuovere il benessere e lo sviluppo delle persone e della società nel suo insieme.

3. Nuovi siti e servizi per trovare le migliori offerte di lavoro

Con una tale richiesta di ingegneri ICT ed un sistema scolastico che per ora non riesce a fornire abbastanza profili per soddisfare la domanda, assume un’importanza centrale per molte aziende italiane e europee intercettare ingegneri e programmatori sui giusti canali di selezione.

Anche in questo campo, finalmente, stanno nascendo una serie di nuovi servizi di Recruiting 2.0, come ad esempio quello fornito da Reallyzation, in grado di semplificare il processo di selezione e mettere al centro il talento dei candidati. Su Reallyzation.com ad esempio le aziende possono sfogliare i candidati ICT inseriti in ricerca attiva di un nuovo lavoro, filtrandoli per zona geografica e competenze tecniche e avendo sempre a disposizione per ogni candidato un report tecnico redatto da un manager specialista della stessa area funzionale.

Un altro buon esempio in tal senso può essere quello di Just Knock, giovane realtà che ha introdotto il concetto del talento al posto del background professionale. Ci si propone all’azienda che ci interessa non inviando il cv , ma un’idea o un progetto online. E anche su questa piattaforma, così come nel caso riportato sopra, non è più il bagaglio di competenze a contare, ma la creatività e l’effettivo talento del candidato.

Concludiamo questa carrellata di nuovi siti e servizi ideali per facilitare la ricerca di impiego (per ingegneri ICT e non solo) presentandovi Meritocracy: rispetto ai due precedenti esempi, questo sito offre la possibilità ai candidati di incontrare virtualmente le aziende, attraverso un tour digitale all’interno dei loro spazi di lavoro. Sono quindi le stesse aziende a dover presentare la propria realtà al meglio, per svolgere un’efficace azione di attraction per i profili più specializzati. Una rivoluzione difficilmente immaginabile, solo pochi anni fa.

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