Android L Release, crittografia dati utente attiva di default

Seguendo una recentissima mossa che ha fatto dei device Apple, aggiornati al nuovo e performante iOS 8, uno dei primi vettori per la protezione e la crittazione dei dati personali dell’utente di default, anche Google è intenzionata, con l’attesissima release Android L, a perseguire la stessa linea d’azione, implementando un sistema di crittografia integrato al fine di proteggere ogni tipo di credenziale riguardante l’identità dell’utente.

Il tutto, principalmente allo scopo di difendere i proprietari di device di ogni tipo dalle incursioni del ben noto Datagate, così come dalle ingerenze di terzi interessati ad ottenere, spesso privi di consenso dell’utente, alcuni dati rivelatori ed in grado di profilare la persona. I contenuti saranno quindi protetti davanti a studi di sorveglianza-scandalo come quelli portati avanti da Prism, il cyberwarfare top secret attivo dal 2007 circa negli USA.

Il tipo di crittazione prevista da Android L sarà full-disk, ed a livello teorico dovrebbe proteggere qualsiasi tipologia di dato tramite la semplice immissione di un PIN o di un passcode, per renderli illeggibili in maniera permanente.

Alcuni utenti hanno comunque notato la presenza di un sistema simile, per la protezione completa del firmware e dei dati relativi, a partire dalla release di Android 3.0, corrispondente ad Honeycomb, e si tratterebbe semplicemente una mossa di Google volta a pubblicizzarsi, in un momento in cui Apple sta tirando fuori il meglio di sé proponendo anch’essa crittazione dei device con iOS 8.

Ad ogni modo, quel che è certo è che davanti ad Android L ci troveremo a fianco di un firmware ben più solido, in grado di opporre una sorta di resistenza agli attacchi del cyberwarfare e dello spionaggio.