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Export Manager cosa fa e quanto guadagna

Da Redazione

Settembre 06, 2019

Export Manager cosa fa e quanto guadagna

Soprattutto in un periodo di difficoltà economica come quello che ci troviamo a vivere, guardare con attenzione ai mercati esteri rappresenta una grande possibilità per le aziende. In questa guida vi spiegheremo l’Export Manager cosa fa e quanto guadagna.

Indice:

Export Manager cosa fa

Gli investimenti in mercati stranieri e lo sviluppo delle esportazioni in paesi in crescita sono certamente due punti su cui ogni azienda deve focalizzare la sua attenzione per aumentare il suo fatturato. Proprio questo è il campo in cui agisce la figura professionale dell’export manager che ha lo scopo di coadiuvare la corretta internazionalizzazione dell’azienda.

L’export manager è infatti una figura che analizza i mercati esteri occupandosi della pianificazione della linea aziendale per introdurre un prodotto o un servizio in un nuovo mercato. I compiti dell’export manager sono variegati: prima di tutto si occupa di individuare i paesi adatti ai prodotti o ai servizi dell’azienda, sviluppa poi un piano aziendale di marketing dedicato al paese prescelto, lavorando contemporaneamente all’adeguamento delle politiche aziendali al nuovo mercato da affrontare.

In poche parole l’export manager inoltre si occupa di definire e indirizzare l’azienda verso strategie che possano facilitare l’entrata di un nuovo servizio o prodotto in nuovi mercati, differenti da quello d’impresa. Ma quali sono le mansioni di un export manager in concreto? Come vengono svolte?

Export Manager cosa fa e quanto guadagna

Prima di ogni cosa un export manager è un analista. Per cominciare il suo lavoro infatti ha il compito di analizzare con attenzione i paesi stranieri adatti allo sviluppo di un nuovo mercato per i prodotti aziendali. Questo si traduce in un’obbligatoria ampia conoscenza del mercato globale e ad una capacità di scelta di alcuni mercati stranieri che sono per caratteristiche più appetibili di altri.

L’export manager, nelle sue analisi, non deve sottovalutare la concorrenza locale che l’impresa si troverebbe ad affrontare nel nuovo mercato straniero e misurare i trend di questi nuovi mercati per stabilire quali e quanti benefici l’investimento può portare all’azienda.

Terminata la fase di analisi l’export manager ha il ruolo di scendere in campo per contattare le aziende locali che potrebbero essere interessate ad una partnership con l’impresa per cui l’export manager lavora. Sarà quindi necessario intrecciare rapporti commerciali volti a sviluppare la distribuzione e la vendita dei nuovi prodotti.

Se sei affascinato dal mondo commerciale ti consigliamo di leggere la nostra guida sulla figura di back office commerciale.

Come si diventa Export Manager

Ora che abbiamo scoperto chi è l’export manager vediamo cosa è necessario per diventarlo. Parlando degli aspetti concreti, per diventare export manager serve una laurea. I corsi di laurea che più si adattano alla formazione di questo professionista sono certamente giurisprudenza ed economia ad indirizzo internazionale.

Dopo la laurea è poi necessario conseguire un master che consenta di aumentare le proprie competenze specifiche sul ruolo di export manager. Sono numerosi i master dedicati a questa figura offerti dalle università italiane tra cui troviamo quelli in marketing, esportazioni e soprattutto in internazionalizzazione delle imprese.

Di solito con il master è sempre incluso uno stage che permette ai nuovi export manager di familiarizzar con la loro futura professione cominciando a fare esperienza sul campo entrando nelle logiche di un’azienda in espansione.

Competenze specifiche

Certamente durante il suo percorso di studi un export manager acquisisce le competenze specifiche per svolgere nel modo corretto la propria professione. Ovviamente tra queste la conoscenza delle lingue straniere è certamente la base di partenza. Un export manager deve necessariamente parlare inglese ma possibilmente conoscere anche una seconda lingua che possa aiutare il professionista a districarsi nel modo migliore in paesi differenti.

competenze Export Manager

L’export manager deve inoltre avere una vasta conoscenza di marketing e promozione del prodotto. Lavorare all’esportazione di un prodotto infatti significa dedicarsi alla ricerca di una determinata clientela rispettando le tradizioni del paese in cui si desidera investire.

Un export manager completo deve inoltre avere doti di comunicazione piuttosto sviluppate e avere delle abilità commerciali avanzate poiché deve rapportarsi ai partner locali e deve cercare di vender loro un prodotto o servizio.

Ovviamente una delle competenze principali di un export manager è certamente quella di analizzare in modo corretto il mercato in cui l’azienda intende investire per garantire un ritorno adeguato. Per finire è molto importante che un export manager abbia conoscenze di diritto internazionale in modo da poter comprendere i diversi quadri legislativi dei paesi con cui deve interfacciarsi.

Quanto guadagna un Export Manager

A seguito della crisi i giovani italiani si sono orientati sempre più verso percorsi formativi che fossero in grado di assicurare degli sbocchi sul mercato del lavoro piuttosto remunerativi. L’export manager su questo piano, è certamente uno degli esempi più calzanti, grazie all’alto livello remunerativo di questa professione.

Lo stipendio dipende molto dalle competenze accumulate e dall’esperienza, in ogni caso un export manager alle prime armi guadagna circa 20.000 – 25.000 € all’anno. Gli export manager possono fare carriera con grande semplicità, dopo 4 o 5 anni di esperienza infatti lo stipendio può aumentare fino a 40.000-45.000 € l’anno. Gli export manager più influenti  e capaci hanno degli stipendi che si aggirano sugli 80.000 € l’anno.

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