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Recensione Captain Toad: Treasure Tracker, il ritorno della mascotte Nintendo

Da Redazione

Febbraio 15, 2015

Recensione Captain Toad: Treasure Tracker, il ritorno della mascotte Nintendo

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Toad, una delle principali mascotte Nintendo, che ha accompagnato Super Mario nelle sue peripezie per oltre tre decadi, è finalmente riuscito a conquistare un proprio spazio attraverso un’avventura che per diversi aspetti riprende le fila dell’incredibile Super Mario Galaxy, sfruttando parte del suo design grafico attraente e finora con pochi paragoni nell’ambito degli adventure della casa nipponica. Captain Toad: Treasure Tracker è di certo il miglior omaggio offerto finora al simpatico personaggio simile ad un fungo, con il quale trascorreremo molte ore in un ambiente tanto cromaticamente affascinante quanto intelligente da esplorare. Il concept fondamentale del gioco deriva dal passato Super Mario 3D World, un titolo per Nintendo 3DS in cui la visione tridimensionale stereoscopica risultava essenziale per comprendere lo svolgimento del gameplay; soluzione che su Wii U non si è potuta riprodurre per ovvi limiti della console. Così, in questa avventura sfrutteremo la rotazione di visuale del livello di gioco, ottenibile tramite movimenti dello stick analogico, permettendoci di ampliare notevolmente livelli che inizialmente parevano troppo limitati. L’espansione dell’angolo visivo aumenta così i confini dello stage cubico in cui Toad si troverà immerso in un ambiente tematico, in cui potremo camminare tra sterminati campi di funghi, case stregate, ambientazioni ripiene di lava e pericoli naturali. I livelli cubici rappresentano la maggior parte dell’esperienza di gameplay, tuttavia in alcuni saremo chiamati a sfruttare un piccolo carrello che ci permetterà di raccogliere power up, gemme e monete. Non manca la presenza di alcuni livelli supplementari bonus, 18 in tutto, basati sul già menzionato Super Mario 3D World.

La vastità dei livelli è perciò apparentemente nascosta sotto la linearità e la semplicità del titolo, che prevede l’esecuzione di combinazioni (di norma, ricerca di un interruttore ed apertura del conseguente tranello o passaggio) del tutto particolari, ma intuitive. Come comunque spesso accade nei giochi della grande N, non appena avremo concluso il primo gameplay e visto le sequenze finali di crediti, comprenderemo di non essere che all’inizio dell’avventura: dovremo rigiocare il rigiocabile per sbloccare livelli supplementari, forgiati con un level design convincente e soprattutto colori cariche di tinte variegate, spesso a pastello, ma pur sempre con il tocco inconfondibile dei platform Nintendo. Il nostro cacciatore di tesori Toad dovrà inoltre preoccuparsi, come obiettivo secondario del gioco, di seguire le tracce di Toadette, sua partner, di cui si approprierà il pennuto Wingo, derubando Toad anche di gran parte del suo tesoro. Come spesso succede, questo è l’antefatto (al pari di Mario con Bowser) che scatenerà l’intera vicenda, offrendoci spunto per scatenarci a colpi di gamepad. L’impostazione della visuale è sempre ottimale per comprendere cosa dovremo fare successivamente nell’ambito di un livello per sbloccare il prossimo passo; questo fa di Captain Toad: Treasure Tracker un titolo di certo figlio della lunga tradizione platform dedicata ai personaggi minori Nintendo, ma un gioco in grado di essere invidiato dalla maggior parte delle alternative attuali.

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