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Stampanti termiche per codici a barre: come funzionano?

Da Redazione

Dicembre 16, 2022

Stampanti termiche per codici a barre: come funzionano?

La ricerca della stampante ideale per codici a barre ed etichette, eventualmente anche adesive, si risolve spesso nella scelta di una stampante termica per barcode: proviamo a capire meglio perché, che vantaggi assicura, come funziona e se ci sono differenze tra un modello e l’altro di stampante termica.

La ragione principale per cui raramente si scelgono stampanti laser o stampanti inkjet quando si è alla ricerca di una stampante codice a barre etichette ha a che vedere con il fatto che, soprattutto quando codici a barre ed etichette contengono informazioni che devono essere lette da sistemi automatizzati, è necessario assicurarsi una definizione di stampa molto alta. Le stampanti termiche assicurano una qualità di stampa maggiore, cioè, almeno se utilizzate con supporti idonei (carta per etichette, eccetera) e di buona fattura.

Il funzionamento di una stampante termica per barcode, e in buona parte anche il risultato che si riesce a ottenere, dipende molto dal meccanismo di stampa. In commercio si trovano due grandi categorie di stampanti termiche: le stampanti termiche dirette e le stampanti a trasferimento termico.

Stampanti termiche dirette e stampanti a trasferimento termico: come funzionano e perché sono ideali per barcode ed etichetta

Nella stampante termica diretta sono presenti speciali testine riscaldate e mobili che vanno utilizzate in combinazione con un apposito supporto termico e, cioè, in grado di reagire al calore: solo in questo modo, infatti, quando l’etichetta o il barcode vengono in contatto con le testine della stampante vengono impresse su di essi le informazioni necessarie. Le stampanti termiche dirette di ultima generazione assicurano una qualità di stampa in genere medio-alta e permettono di stampare etichette nitide e facilmente leggibili anche da sistemi ottici. Il principale svantaggio è che, a meno di non proteggerle con appositi film, le stampe termiche dirette sono suscettibili alla luce e rischiano di rovinarsi nel tempo o se esposte ai più comuni fenomeni atmosferici: se si sta cercando una stampante termica per barcode da utilizzare per stampare etichette di prodotti da scaffali o etichette di spedizione per prodotti con una filiera lunga, insomma, la stampa diretta potrebbe non essere la soluzione ideale.

Meglio optare per una stampante a trasferimento termico: si tratta, semplificando molto, di una stampante termica per barcode dotata di uno speciale nastro su cui sono impresse le informazioni da stampare e che, una volta sottoposto a calore, le trasferisce sull’etichetta. Anche in questo caso optando per i modelli più recenti la qualità di stampa è ottima, con la differenza che il risultato è più duraturo e meno suscettibile ai fattori esterni. Chi stampa ogni giorno una grande quantità di etichette sembra apprezzare in particolar modo le stampanti a trasferimento termico perché, rispetto alle stampanti termiche dirette, sono meno soggette a usura: il nastro di stampa ha, infatti, il vantaggio di ridurre l’attrito e l’accumulo di sporco tra le testine e il materiale di stampa. Il contraltare è che, quando è necessario sostituire il nastro termico, si deve fermare il processo di stampa per qualche minuto e che si tratta di un’operazione che richiede un po’ di manualità. Se si stampano poche etichette o se si ha la necessità di stampare barcode di volta in volta diversi, infine, il nastro va sostituito a ogni stampa: il costo marginale potrebbe farsi in questo caso più elevato e meno conveniente.

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