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Chi ha inventato il codice a barre?

Da Redazione

Settembre 04, 2019

Chi ha inventato il codice a barre?

Tutti lo vediamo più volte al giorno associato ad ogni tipo di prodotto acquistato in supermercati, cartolerie, negozi di vestiti ecc. Stiamo parlando del codice a barre, il più famoso metodo di identificazione dei prodotti. Andiamo a scoprire insieme chi ha inventato il codice a barre e vediamo di conoscere la sua storia.

Cos’è il codice a barre e come funziona

Il codice a barre è un codice di identificazione univoco,  formato da una serie di elementi grafici ad elevato contrasto che si presta a essere scansionato ed identificato tramite appositi sensori per fornire una serie di informazioni.

I codici a barre possono essere di tipo lineare o di tipo bidimensionale. Quelli di tipo bidimensionale sono certamente i più diffusi ed il principale è certamente il codice EAN (European Article Number) utilizzato nella grande distribuzione sostituito parzialmente dal GS1 DataBar, capace di memorizzare un numero di informazioni maggiore in uno spazio minore. Molto usato anche il Farmacode (detto anche codice 32), molto diffuso per l’identificazione dei farmaci.

Cos’è il codice a barre

Il codice a barre è formato da un susseguirsi di elementi, barre alternate a spazi. Le barre sono di colore scuro a forma di segmento verticale mentre gli spazi sono gli elementi chiari e hanno lo scopo di separare due barre tra loro. Solitamente il codice a barre lineare è accompagnato da un codice di controllo che permette di verificare le informazioni in caso di errata lettura del barcode.

I codici a barre bidimensionali sono codice a barre di due dimensioni adatti per essere letti con apparecchi fotografici e smartphone come ad esempio i famosi codici QR. Se vuoi saperne di più sui codici QR ti consigliamo di leggere il nostro articolo dedicato a questo codice molto usato.

Per funzionare un codice a barre ha bisogno di uno strumento di lettura capace di decodificare l’informazione contenuta nel codice a barre e riportare un’informazione, o una serie di informazioni, relative al prodotto, come ad esempio: nome, prezzo, scadenza.

Chi ha inventato il codice a barre?

Sembrerà incredibile ma l’idea del codice a barre è venuta al suo inventore su una… spiaggia! Proprio così, alla fine degli anni ’40 infatti Joseph Woodland cominciò a disegnare sulla spiaggia dei punti e delle linee orizzontali provenienti dal codice Morse. In quel momento si rende conto che allungando quei punti in verticale formano un nuovo codice.

Chi ha inventato il codice a barre

Dal disegno originale fatto in spiaggia, Norman Joseph Woodland e Bernard Silver, i due inventori del codice a barre, lavorano per trovare la soluzione migliore per sviluppare l’idea di un codice per marcare i prodotti che consenta il riconoscimento automatico alle casse evitando code ai pagamenti.

I primi tentativi dei due inventori furono differenti rispetto a quello che sarebbe poi diventato il codice a barre come lo conosciamo oggi. Woodland e Silver infatti lavorarono inizialmente con un disegno a cerchi concentrici , ritenuto più versatile per essere letto da diverse angolazioni. Tuttavia questo progetto fu presto abbandonato per fare spazio al codice a barre lineare come noi lo conosciamo oggi.

Fu così che il 3 aprile 1973 i manager di alcune grandi aziende americane decisero di accordarsi per l’utilizzo di uno standard di identificazione dei prodotti uno, scegliendo proprio il codice a barre.

Il primo utilizzo negli anni 70

Quale fu il primo prodotto riconosciuto tramite codice a barre? Il 26 giugno 1974 alle ore 8:01 del mattino in un negozio nella cittadina di Troy nell’Ohio il signor Clyde Dawson decise di acquistare un pacchetto di gomme da masticare al costo di 61 centesimi. Fu così che la cassiera Sharon Buchanan scansionò per la prima volta nella storia il codice a barre stampato sul pacchetto di gomme dando il via ad una vera e propria rivoluzione.

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