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Cosa significa Fake news

Da Redazione

Dicembre 16, 2019

Cosa significa Fake news

Sicuramente ne avrete sentito parlare molte volte negli ultimi mesi, spesso senza che nessuno vi abbia spiegato il significato dell’espressione “fake news”. Nella guida di oggi analizzeremo attentamente il fenomeno e cercheremo di dare una risposta alla domanda: cosa significa Fake news?

Nella nostra guida accurata cercheremo anche di capire perché le fake news vengano create, come fare a riconoscerle immediatamente e cosa è possibile fare per contrastarle.

Cosa significa Fake news?

Con il termine Fake news ci si riferisce a tutte quelle notizie create avendo alla base informazioni false, distorte o ingannevoli. L’unico modo per essere al riparo dal fenomeno delle Fake news è quello di raggiungere tutti una certa consapevolezza come utenti, analizzando con una certa nota critica tutto quello che viene pubblicato.

In generale infatti, bisogna sapere che tutto quello che viene pubblicato, sia online che non, deve essere oggetto di un’attenta verifica delle fonti. Se tutto fosse fatto nel modo giusto l’azione di verifica delle fonti dovrebbe essere fatta di chi redige il pezzo stesso e verificata da chi ha il controllo del contenuto degli articoli che vengono proposti ai lettori.

Cosa significa Fake news

Capita sempre più di sovente, purtroppo, che una falsa notizia creata ad arte venga diffusa anche da testate giornalistiche che hanno una certa fama nazionale, questo perché al giorno d’oggi è essenziale pubblicare una grande quantità di notizie al giorno ad una gran velocità, spesso proprio a discapito della verifica delle informazioni.

Esistono tuttavia diverse sfumature del termine Fake news e per fare chiarezza sull’argomento è intervenuta la prima coalizione di editori nata proprio con lo scopo di bloccare la diffusione delle Fake news, la First Draft, che ha identificato sette tipologie di Fake news:

Contenuti di satira o parodia

Parliamo di un fenomeno che non dovrebbe avere un valore negativo. In Italia la satira ad esempio è tutelata dal sistema giuridico come forma d’arte con garanzia costituzionale. Stiamo parlando, per fare un esempio, di siti come Lercio o come l’americano Onion, che creano notizie palesemente false con lo scopo di fare satira o umorismo. Tuttavia questo tipo di news viene spesso manipolata per nuocere ai propri avversari politici e quindi rilanciata come “reale”, anche se palesemente falsa e creata con il solo scopo di fare satira.

Contenuti fuorvianti

I contenuti fuorvianti sono quelli relativi ad informazioni totalmente travisate, contenute spesso in un testo creato ad arte per mettere in cattiva luce un soggetto, un movimento, un partito politico, una classe sociale.

Contenuti totalmente falsi

Qui parliamo dell’accezione più pura della Fake news, cioè contenuti falsi al 100% e creati ad arte per danneggiare qualcuno. Parliamo ad esempio delle fake news come quella di Papa Francesco che appoggia la candidatura di Trump alle presidenziali, notizie totalmente inventate e messe in giro con una totale malafede.

Contenuti ingannevoli

Anche i contenuti ingannevoli rientrano nelle notizie false ma sono quelli che provengono da fonti realmente esistenti e generalmente molto credibili.

Contenuti manipolatori

Questo tipo di notizie, pur avendo una base di verità, vengono manipolate per raggiungere uno scopo denigratorio.

Contesto ingannevole

In questo caso non soltanto il fatto stesso ma anche la scelta di alcuni elementi contestuali può essere chiaramente faziosa. Con questo tipo di notizie il lettore viene quindi indotto ad entrare in errore, contribuendo a sua volta a diffondere la Fake news.

Collegamento ingannevole

Anche immagini, link ad altri articoli, possono essere totalmente falsi e contribuire a diffondere una Fake news.

Come nascono e si diffondono le Fake News

Dopo aver compreso quali sono tutte le tipologie esistenti di Fake news cerchiamo di comprendere insieme perché queste vengano create e come fanno a diffondersi. Gli scopi possono essere diversi, ad esempio provocare, esercitare una qualche influenza politica, fare vera e propria propaganda. Le fake news possono tuttavia anche essere diffuse con lo scopo di guadagnarci.

A volte queste notizie sono create ad hoc per fare in modo che la gente le condivida per mostrare la propria passione e la propria sensibilità verso un tema particolare, come ad esempio la finta notizia di un molestatore picchiato dalla folla in una qualche località remota del mondo, spingerà molti di coloro che ci crederanno a condividerla e rilanciarla attraverso i social, per esprimere un sentimento di soddisfazione per la punizione arrivata puntuale. In questo contesto, per la persona che la condivide, che si tratti o meno di una Fake news non ha alcuna importanza, il suo scopo primario è infatti quello di mostrare le proprie convinzioni.

Come si diffondono le Fake News

Spesso a contribuire alla diffusione delle Fake news sono le stesse testate giornalistiche tradizionali, seppur in buona fede, perché al giorno d’oggi bisogna coprire tutte le notizie ad una gran velocità ed i giornalisti sono spesso costretti a scegliere tra la tempestività e la verifica delle fonti, un lavoro che richiederebbe invece il giusto tempo per essere portato a termine.

Ci sono alcuni casi poi in cui a provare a diffondere delle Fake news sono dei gruppi sociali o delle lobby di potere che hanno un preciso interesse ad influenzare l’opinione pubblica su un determinato tema. Spesso tuttavia le Fake news entrano a far parte di una vera e propria campagna di disinformazione legata a temi di interesse generale come salute, costi della politica, immigrazione.

Quando si parla di Fake news sono insomma tanti gli attori ad entrare in campo. In generale le motivazioni per cui una Fake news viene creata sono prevalentemente di tipo politico o economico. Ovviamente, non bisogna dimenticare che spesso le Fake news sono infatti create da veri e propri professionisti che poi si occupano di sviluppare la condivisione attraverso fittissime reti formate da profili anch’essi Fake, il tutto per conseguire dei guadagni per nulla trascurabili.

Ovviamente, il mezzo preferito per diffondere le Fake news sono proprio i social network. Quando il fenomeno ha iniziato ad evidenziarsi soprattutto Facebook è stata messa sul banco degli imputati, insieme a Twitter, per la circolazione sulle sue pagine di false notizie condivise da numerosi contatti fake, cioè finti e creati proprio per lo scopo di veicolare le false informazioni.

La reazione di Facebook non è stata immediata ma quando Mark Zuckerberg ha capito che c’è in gioco anche il rapporto di fiducia tra gli utenti ed il social, allora sono partiti i tentativi di cercare una soluzione al problema.

Tuttavia sono diversi i punti su cui fare chiarezza, può ad esempio un social network decidere cosa sia falso e cosa no? Chi dovrà decidere di cancellare le notizie chiaramente false? Gli algoritmi riusciranno a monitorare in modo completo ed efficiente tutto quello che viene condiviso e smistare le Fake news dalle notizie reali? Al momento sembra proprio di no, infatti i social sono ancora infestati da notizie create ad arte, immagini create per veicolare l’odio (ad esempio la foto di una persona sconosciuta indicata come sorella di un politico che guadagna molti soldi lavorando per un ministero).

Una delle cose che stanno facendo Facebook e Google, che in qualche modo può rivelarsi funzionale a debellare una parte delle Fake news, è certamente quella di tagliare i contributi pubblicitari ai portali specializzati in bufale. Andiamo però ad analizzare nel dettaglio il metodo migliore per contrastare la diffusione delle Fake news, soprattutto dal punto di vista dell’utente.

Come contrastare le Fake news

Il problema è piuttosto semplice ma di difficile soluzione, le Fake news infatti proliferano perché nessuno di coloro che le condivide si prende il disturbo di effettuare delle semplici verifiche per controllarle. Spesso a rendere tutto più complicato è il fatto che le Fake news siano condivise online da persone che celano la propria identità dietro nick-name o nomi falsi, in questo caso Google può esserci di grande aiuto.

Ricercare il nick-name o l’username della persona che ha condiviso con voi una news, attraverso il popolare motore di ricerca, vi consentirà di ottenere, nella maggior parte dei casi, informazioni davvero interessanti.

Come contrastare le Fake news

Alcuni tra i social network più importanti, come Facebook e Twitter, hanno inoltre sviluppato un metodo per distinguere le fonti autorevoli da tutte le altre, attraverso l’applicazione di una spunta blu accanto al nome del soggetto o della pagina che condivide un determinato contenuto.

Non tutto quello che si vede online è vero, spesso per creare una Fake news non è nemmeno necessario avere grandi conoscenze di foto-ritocco, su internet infatti esistono decine di servizi che consentono di creare dei tweet fasulli producendo dei post con l’avatar e il nickname della persona prescelta e riproducendo alla perfezione il layout di Twitter. Lo stesso è possibile fare con i post su Facebook. Massima attenzione quindi.

Esistono inoltre metodi anche più professionali che tuttavia potrebbero non essere immediatamente alla portata di tutti. Ad esempio in caso di condivisione delle immagini si possono controllare i metadati dell’immagine stessa. I metadati non sono altro che delle informazioni che ci mostrano quando una foto è stata scattata, da quale smartphone, a volte anche il luogo in cui è stata scattata.

Quando una notizia viene condivisa da un sito è possibile andare a controllare a chi è intestato il dominio, se ovviamente si tratta di un sito di notizie che ha la sede legale in Papua Nuova Guinea allora qualche dubbio può anche essere legittimo sulla veridicità delle notizie condivise.

Per finire, è possibile analizzare con attenzione anche i video, esistono infatti delle estensioni per Chrome, come InVid (progetto finanziato dall’Unione Europea) che consentono di analizzare il contenuto di un video risalendo alla sua provenienza e alla data di realizzazione. Questo è molto importante, come capirete certamente, per individuare subito la manipolazione di video non attuali. Ad esempio, un video in cui viene mostrato un tentativo di rapina in pieno giorno, spacciato come avvenimento di ieri pomeriggio a Milano, potrebbe in realtà essere un video girato sei anni fa in Nicaragua e non avere quindi alcuna valenza per dimostrare un aumento della criminalità nelle città italiane.

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