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Come funziona il welfare aziendale

Da Redazione

Ottobre 13, 2021

Come funziona il welfare aziendale

Ad oggi un elevato numero di aziende dedica parte del proprio budget al welfare per i propri dipendenti. Si tratta di proporre a ogni soggetto un sostegno alla retribuzione, che si possa sfruttare per la quotidianità: cultura, divertimento, salute. Precisiamo che parte di quanto l’azienda offre al dipendente come welfare aziendale è promosso principalmente dall’azienda stessa; c’è poi ampio spazio per benefit di vario genere, bonus offerti in specifiche occasioni e aiuti alla maternità o alla paternità.

L’intento del welfare

Le motivazioni per cui numerose aziende spendono ogni anno ampie somme per il welfare aziendale sono varie. A partire, come abbiamo accennato, dalle quote previste dai contratti nazionali. Chiaramente poi si tratta anche di offrire al dipendente un riconoscimento diretto per il suo operato quotidiano, o anche di creare un clima aziendale positivo. I fondi stanziati da ogni singola azienda si traducono in maggiore supporto per i propri dipendenti nel quotidiano, cosa che di certo consente di aumentare il benessere del singolo e delle famiglie, oltre che la possibilità di diminuire il turnover.

Come si traduce nella pratica

Per offrire tutto questo ad uno o più dipendenti le aziende utilizzano diverse tipologie di strumenti, tutti considerabili welfare aziendale. In alcuni casi si sfruttano delle piattaforme online, che riuniscono diverse strutture e che permettono al dipendente di prenotare prestazioni di vario genere. Oppure si ricorre a veri e propri voucher, cartacei o digitali, spendibili nelle varie strutture accreditate. In alcuni casi le aziende scelgono buoni per il carburante oppure buoni che si possono utilizzare per fare la spesa o in vari negozi.

Utilizzare i fondi per il welfare

Sono varie le tipologie di spese che si possono sostenere utilizzando i fondi del welfare aziendale. Come abbiamo già accennato in alcuni casi i voucher possono essere utilizzati in un negozio, supermercato, o anche per fare benzina. Più spesso le piattaforme per il welfare aziendale consentono di utilizzare i fondi per la salute, la cultura, l’istruzione dei figli, i viaggi. Consentono quindi di accedere a prestazioni mediche varie, corsi di aggiornamento, visite specialistiche o anche di prenotare viaggi, biglietti per eventi culturali, materiale per la formazione personale.

La tassazione

La particolare caratteristica dei fondi stanziati per il welfare aziendale sta nel fatto che quanto offerto al dipendente è completamente detassato. Non entra a far parte del suo imponibile IRPEF e non è sottoposto a prelievo per quanto riguarda la quota previdenziale. Se quindi il datore di lavoro offre al proprio dipendente una somma pari a 300 euro, questi avrà a disposizione l’intera cifra da utilizzare secondo gli accordi interni, quindi sotto forma di voucher, oppure su una piattaforma online o ancora come rimborso spese da richiedere all’azienda stessa.

Non solo, anche le imprese possono ottenere una deduzione dalle tasse di quanto investito per il welfare aziendale, fino a un tetto massimo che supera i 500 euro per dipendente ogni anno. E, anche se i vantaggi fiscali cambiano a seconda del tipo di contributo welfare che l’ azienda decide di erogare, le aziende stesse ottengono un duplice vantaggio: da un lato a livello di beneficio fiscale, e dall’altro a livello di attrattività nei confronti del dipendente.

Platea del welfare aziendale

In passato politiche e piani di welfare aziendale erano a completo appannaggio dei dipendenti con un reddito inferiore ai 50.000 euro l’anno. Oltre a questo solo i dipendenti di grandi aziende e di multinazionali ottenevano offerte di questo genere. Oggi la diffusione di piani di welfare è decisamente molto più ampia e va a toccare una buona fetta delle imprese italiane. Non solo, negli ultimi anni questa misura è stata ampliata anche quadri e dirigenti, comprendendo tutti coloro che ricevono uno stipendio annuo lordo fino a 80.000 euro. In sostanza anche le PMI oggi offrono piani di welfare per i propri dipendenti, grazie anche al fatto che possono dedurre parte delle spese. In particolare notiamo come una elevata percentuale di aziende italiane offre ai propri dipendenti il buono pasto o soluzioni welfare di vario tipo.

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