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Climatizzatori inverter: quali sono i vantaggi?

Da Redazione

Ottobre 24, 2023

Climatizzatori inverter: quali sono i vantaggi?

L’offerta di soluzioni disponibili sul mercato quando si parla di climatizzazione della casa si è ampliata notevolmente negli ultimi anni. Tra le opzioni più innovative ed efficienti ricordiamo i climatizzatori inverter. 

Da acquistare e installare rivolgendosi a realtà specializzate e referenziate – Comfortorino è una delle migliori in Piemonte e nel nord Italia in generale – presentano diversi vantaggi.

Prima di elencare i principali, cerchiamo di capire cosa sono. Un climatizzatore inverter è un dispositivo caratterizzato dalla presenza di una tecnologia che consente l’erogazione ottimizzata di aria fredda.

Una volta che, nell’ambiente, è stata raggiunta una determinata temperatura, il motore inizia a rallentare e funziona a basso regime, con tutti i pro del caso per quanto riguarda il risparmio energetico.

Tutto parte da un sistema elettronico che, con il dato della temperatura impostato dall’utilizzatore, è in grado di calcolare con precisione la potenza necessaria per rinfrescare una determinata stanza.

Tra i vantaggi di questa tipologia di climatizzatore, troviamo senza dubbio il raggiungimento rapido del livello di fresco desiderato, il che implica, di riflesso, un comfort ottimale. 

Il rallentamento sopra menzionato del motore si traduce non solo in un risparmio energetico e di conseguenza anche economico, ma pure in una riduzione notevole delle rumorosità, aspetto importante tanto quanto il clima per poter parlare di vero comfort.

Tipologie di climatizzatori inverter

I climatizzatori inverter con modalità ECO sono una delle più recenti innovazioni del settore e permettono di massimizzare ulteriormente i risultati per quanto riguarda il risparmio. 

Un’ulteriore distinzione riguarda i climatizzatori inverter AC e DC. In cosa consiste la differenza? Nel primo caso, si ha a che fare con un dispositivo il cui motore funziona in maniera asincrona e grazie alla fornitura di corrente alternata. 

Il sistema, inoltre, è dotato di una speciale valvola di controllo elettrico. Grazie ad essa, il macchinario è in grado di regolare al meglio la resa del compressore, permettendo la continua conversione da corrente alternata a corrente continua.

I climatizzatori inverter DC, maggiormente efficienti, si contraddistinguono invece per la presenza di magneti grazie ai quali è possibile parlare di un processo di conversione una tantum della corrente alternata in continua.

La svolta rispetto ai macchinari on/off

Prima dell’avvento sul mercato dei condizionatori inverter, il gold standard era il climatizzatore on/off. In cosa consiste la svolta portata dalla prima tipologia di macchinario? Nel fatto che, a differenza di quanto accade con i modelli on/off, il compressore non si spegne e lavora unicamente a velocità ridotta una volta raggiunta la temperatura desiderata dall’utente. Quest’ultima, verrà mantenuta costante per tutta la durata dell’accensione del macchinario.

Come vanno le cose, invece, con i condizionatori tradizionali on/off? In questo caso, la velocità è fissa. Una volta acceso, il macchinario lavora sempre al massimo livello di velocità. Raggiunta la temperatura impostata dall’utente, si spegne.

I consumi energetici, ribadiamo, sono notevolmente inferiori nel caso del condizionatore inverter. Per amor di precisione, è però il caso di ricordare l’importanza di scegliere bene dove collocare il macchinario. 

Bisogna tenere presente il fatto che, nelle stanze esposte al sole, il macchinario impiega più tempo per raggiungere la temperatura impostata, con un ovvio impatto sul consumo di energia.

Scegliendo il macchinario giusto e facendo attenzione a dove lo si colloca è possibile apprezzare un risparmio medio in bolletta compreso fra il 30 e il 50% all’anno (ovviamente si ragiona facendo un confronto con le performance dei condizionatori on/off).

Quanto costa un climatizzatore inverter?

A questo punto, è naturale chiedersi quali siano i costi di un climatizzatore inverter. Il prezzo dipende da diversi fattori. Tra questi spiccano le dimensioni del macchinario, così come i suoi BTU (acronimo per British Termal Unit, unità di misura che indica l’energia necessaria per aumentare la temperatura di 1 kg d’acqua di 1 grado Fahrenheit.

La buona notizia è che è possibile trovare in commercio modelli di ottima qualità a poco più di 200 euro.

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