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Come responsabilizzare i propri figli adolescenti?

Da Redazione

Marzo 15, 2024

Come responsabilizzare i propri figli adolescenti?

L’adolescenza è un periodo molto difficile ed è, soprattutto, un momento in cui ci si potrebbe essere un distacco con i propri figli che sarà difficile sanare nel corso degli anni, nonostante tutti i tentativi che potrebbero essere compiuti da parte di un genitore. Trattasi del momento in cui un giovane è maggiormente “ribelle”, non riesce a comprendere quello che gli viene detto nonostante certe parole vengano pronunciate per una giusta causa; e ancora, si tende ad andare oltre l’idealizzazione di un genitore che, dal suo canto, ha soltanto bisogno di smettere di pensare al proprio figlio come un bambino, iniziando ad intravedere un adulto. Per far sì che ciò che accada, però, c’è bisogno di una responsabilizzazione maggiore del proprio figlio, attraverso delle scelte che potrebbero essere molto utili. Ma quali?

Rispettare gli spazi del proprio figlio e chiarire l’importanza della libertà

Una delle richieste maggiori che vengono realizzate, da parte di un figlio adolescente, è relativa alla maggiore garanzia di spazio. “Lasciami solo” o “lasciami stare” sono frasi pronunciate costantemente, spesso con un senso di ribellione fine a se stessa che non prevede neanche una reale compartecipazione mentale ed emotiva da parte di un giovane. Ebbene, proprio in quei momenti bisogna rispettare quella richiesta di spazio e, in generale, non c’è bisogno di essere invadenti nei confronti di una persona che ha bisogno di una gestione della propria vita e della propria giornata completamente differente rispetto all’infanzia.

Piuttosto, bisogna sfruttare quei momenti proprio per chiarire quale sia l’importanza della libertà: un adulto che non sia propriamente detto solo perché anagraficamente anziano, ma perché rispettoso dell’altro, è colui che conosce perfettamente il concetto di libertà. Comprende, cioè, i bisogni dell’altra persona, sa quando fare un passo indietro, sa essere comprensivo e mai invadente, né oppressivo e repressivo: tutti questi comportamenti possono essere insegnati proprio durante l’adolescenza, affinché tali temi siano cristallizzati maggiormente nella vita.

Insegnare ai propri figli l’importanza delle faccende di casa

In una cultura come quella del nostro mondo e del nostro paese, spesso si corre il rischio – soprattutto con un figlio maschio – di pensare che determinate azioni siano inutili e che possano essere delegate ad un’altra persona. Si tratterebbe di un errore madornale, che dipenderebbe anche da una mancata educazione verso determinate azioni che sono fondamentali nella propria vita, a proposito di rispetto dell’altro e di se stessi.

Le faccende di casa fanno sicuramente parte di queste: che si tratti di rifare il letto la mattina, di imparare a cucinare o ad avviare una lavatrice, tutto fa parte di un insegnamento e di una maggiore responsabilizzazione della persona che non va mai sottovalutata e che, soprattutto, concorre alla definizione dell’adulto che si diventa. Se, in quanto figli, bisogna avere una certa predisposizione ad imparare, chi è adulto deve invece avere il polso fermo per comunicare l’importanza di alcuni gesti.

Dare loro chiavi di casa

Potrebbe sembrare un insegnamento quasi banale, ma dare le chiavi di casa ad un adolescente è importantissimo per la sua responsabilizzazione. Da un lato, ciò permette anche ad un genitore di non seguire necessariamente i ritmi di un giovane, che magari torna tardi di notte se esce o è fuori casa per diverse ore; dall’altro, garantisce anche un insegnamento fondamentale a proposito del valore delle cose, in questo caso della protezione di un ambiente domestico in cui si vive e che – se si perdono le chiavi di casa – potrebbe essere maggiormente esposto al pericolo. Per dare le chiavi di casa ad un adolescente c’è bisogno di avere un mazzo di chiavi in più e, in questo caso, il consiglio è di duplicarle: questa ferramenta si occupa anche di duplicazioni chiavi a Torino, qualora ci sia bisogno di dare un nuovo mazzo al proprio figlio affinché possa uscire nella città e di godere della nottata nel capoluogo piemontese.

 

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